Che cos'è la neurite ottica?

La neurite ottica è un fenomeno infiammatorio che interessa il nervo ottico, il nervo che collega l'occhio, attraverso la retina, al cervello.

Sintomatologia

I sintomi che accompagnano la neurite ottica consistono prevalentemente nella perdita, più o meno grave ma progressiva, delle funzioni visive, a partire dalla percezione dello sbiadimento dei colori da parte dell'occhio interessato, comportando altresì dolori oculari soprattutto nei movimenti dello sguardo, nonché alterazioni del campo visivo. Nei casi più gravi la patologia può degenerare al punto da provocare la completa perdita della vista.

Soggetti a rischio

Generalmente si manifesta nei giovani adulti in età compresa tra i 20 e i 45 anni circa, e di solito interessa solo uno dei due occhi. Non mancano, tuttavia, casi in cui la malattia si presenta in pazienti ultracinquantenni: in questi casi si tratta prevalentemente di neuropatia ottica ischemica, i cui sintomi compaiono in maniera più intensa e la cui degenerazione è più veloce. Nei pazienti più adulti si riscontrano, oltre a quelli più comuni, anche altri sintomi quali mal di testa, dolori al cuoio capelluto o alle articolazioni del viso, ingrossamento dell'arteria temporale.

Cause della malattia

Due sono le cause principali della neurite ottica: patologie di natura vascolare, e la sclerosi multipla, di cui la neurite ottica rappresenta uno dei primi sintomi, manifestandosi attraverso dolori in fase di movimento degli occhi e alterazioni del campo visivo. In alcuni casi, tuttavia, è stato riscontrato un legame tra la neurite ottica e una alimentazione squilibrata, in particolare carente di vitamina B12, ma anche con fenomeni tossici e infettivi.

Diagnosi e trattamento

Trattandosi di una patologia degenerativa, una diagnosi precoce della neurite ottica attraverso un approfondito esame del fondo oculare può limitare sensibilmente i danni e prevenire il coinvolgimento anche dell'occhio sano. Il trattamento più comune della malattia consiste nella somministrazione di corticosteroidi per via endovenosa, che di solito consente un buon recupero visivo se tempestiva e nei casi meno gravi.