Cheratite

cheratite

Le persone che soffrono di cheratite devono curare un processo infiammatorio "generico" che avviene a carico della cornea. Processo che solitamente è di natura infettiva, ma che in alcuni casi può dipendere anche da un trauma chirurgico oppure dalla penetrazione nell’occhio di un oggetto di piccole dimensioni. La cheratite "infettiva" può colpire tutti, ma indubbiamente è presente più spesso in persone che presentano una grave immuno compromissione, come ad esempio quelle affette dal virus dell'HIV. Per quanto riguarda la tipologia di cheratite da trauma, è molto frequente nelle persone che utilizzano le lenti a contatto.

I sintomi della cheratite

La cheratite presenta sempre dei sintomi che nella maggior parte dei casi si manifestano in modo lampante, iniziando con un forte mal di testa a livello degli occhi, abbinato alla fotofobia, l' intolleranza alla luce, e ad una abbondante lacrimazione. Oltre a questi sintomi, le persone che soffrono di cheratite hanno spesso una alterazione della visione e percepiscono all’interno dell’occhio un corpo estraneo.
Nei casi peggiori le persone affette da cheratite non riescono ad aprire gli occhi. La gravità dei sintomi è legata alla causa che scatena la patologia, oltre che dalla profondità del danno. Molto importanti sono anche lo stato immunitario delle persone e le condizioni della loro cornea.

Diagnosi e cura della cheratite

Dopo aver raccolto tutti i sintomi comunicati dal paziente, il medico effettua una diagnosi oculare esterna, tramite la quale si controllano la congiuntiva, la cornea, l’eventuale presenza di corpi estranei, le anomalie e le ulcerazioni esistenti, i margini della palpebra e il film lacrimale, oltre alla sclera e all’occhio secco. Per questa osservazione viene utilizzato uno strumento particolare chiamato Lampada a fessura.
La cura da mettere in atto si differenzia in base al tipo di cheratite e all’agente che l’ha causata. Con la cura, che è diversa tra le cheratiti infettive e quelle provocate da trauma, si cerca di allontanare l’agente che l’ha causata, oltre a tenere sotto controllo l’infiammazione e favorire la "riepitelizzazione", cioè la ricrescita dell’epitelio della cornea lesionato.