Lenti fotocromatiche: cosa sono e quando servono

lenti fotocromatiche

L’utilizzo delle lenti fotocromatiche è la soluzione ideale per le persone che trovano scomodo sfilare gli occhiali da sole e indossare gli occhiali da vista quando entrano in un ambiente chiuso.

Il doppio utilizzo delle lenti fotocromatiche

Grazie alle lenti fotocromatiche è possibile indossare un solo paio di occhiali, in quanto sono adatte sia per ambienti esterni, dove l’illuminazione è quella della luce naturale, che per ambienti interni. Qui le lenti divengono più chiare adattandosi alle diverse condizioni di luce. In questo modo in ogni occasione basta un solo paio di occhiali. Questa possibilità è data dalle sofisticate tecnologie che i produttori usano nella realizzazione di questo tipo di lenti, capaci di "riconoscere" il tipo di illuminazione dell’ambiente e la quantità di luce che penetra negli occhi. Questo fa scaturire una immediata reazione da parte delle lenti, chiamata "effetto fotocromatico". Al variare delle condizioni luminose la lente cambia in modo graduale sia il colore che il livello di protezione. Queste lenti sono molto confortevoli e perfette per chi utilizza quotidianamente gli occhiali.

Cos’è l’effetto fotocromatico

L’effetto fotocromatico è un processo che è stato introdotto sulle lenti in vetro nel dopoguerra, e il loro successo è stato particolarmente forte a partire dagli anni ‘90, quando sono entrate in commercio le lenti infrangibili, realizzate con materiali più leggeri e resistenti. L’effetto fotocromatico si basa su un processo chimico-fisico attraverso l’utilizzo di pigmenti che modificano il proprio colore e la propria conformazione quando ricevono la luce, con il loro colore che diviene più scuro tanto maggiore è l’intensità della luce. Per applicare alle lenti l’effetto fotocromatico si usano due metodi, il primo mediante l’inserimento dei pigmenti chimici all’interno del polimero, ed il secondo attraverso la realizzazione, sopra la lente, di un sottile strato di pigmenti.