Uno studio eseguito da un gruppo guidato da uno scienziato dell’università di Cambridge, Trevor Wardill, ha evidenziato che le seppie, grazie agli occhiali 3D, hanno una visione "steroscopica". I risultati di questo studio sono stati poi pubblicati su una importante rivista accademica del settore, Science Advances.
La scelta delle seppie dopo le mantidi religiose
In precedenza lo stesso esperimento era stato svolto con le mantidi religiose, poi i ricercatori hanno studiato il modo per poter "mettere" gli occhiali 3D alle seppie. Lo stesso Wardill nella conferenza di presentazione dello studio, ha sottolineato come alcuni di questi molluschi cefalopodi proprio "non ne volessero sapere", mentre altri esemplari sono apparsi dotati di maggiore pazienza. In una prima fase sono stati messi della colla e del velcro e successivamente sono stati posizionati gli occhiali, dotati di due lenti di colori diversi, una rossa ed una blu. Dopo il posizionamento degli occhiali, le seppie sono state ricollocate nei loro acquari e sono state loro mostrate delle immagini, preparate per essere visibili solamente grazie agli occhiali 3D, che somigliavano a dei gamberetti, cibo di cui sono molto ghiotte. Regolando le immagini che apparivano sul monitor, i ricercatori inducevano le seppie a valutare più o meno lontani i gamberetti e le seppie agivano di conseguenza, avvicinandosi quando il gamberetto appariva lontano e tentando di prenderlo quando era vicino.
Un esperimento di grande valore
I risultati dello studio condotto dal gruppo guidato da Wardill sono notevoli in quanto dimostrano che le seppie possiedono la visione stereoscopica, cioè hanno la possibilità di capire la distanza da un oggetto, utilizzando la comparazione della diversa visione dei due occhi. Questa capacità non è posseduta da tutte le specie animali ed anche per gli uomini questa capacità è stata scoperta soltanto nel 1838, mentre sono stati necessari ancora 132 per confermarne il possesso da parte di specie animali, tra i quali i gatti, le pecore, i cavalli, i rospi ed i gufi.